venerdì 31 maggio 2013

Oblio

Moriamo dentro. Muori dentro quando tutto cambia, quando i ricordi diventano croci che portiamo dietro, lungo una strada lunga e tortuosa:  la strada della ripresa.
La mattina ti svegli, ti guardi allo specchio e trovi sul viso qualcosa di strano: un bellissimo sorriso. E' cos'è? Chi se lo ricorda più, un sorriso! Bocca allargata, denti in fuori e uno strano senso di benessere.

Così vai a scuola, le persone ti guardano e si spaventano, non ti vedevano da mesi con il sorriso e in una mattina riesci a scombussolare tutti. La giornata sembra perfetta, c'è il sole, stai bene, la prof di fisica ti interroga e riesci a dimostrare tutte le formule, hai preso un bel voto a scienze e hai il cuore leggero e senza pensieri.


Poi, a ricreazione, esci. E lui è lì. Dove era sempre stato, dove eravate sempre insieme. E' di spalle, bello, bellissimo come sempre, e tu riesci a mantenere il sorriso, perché credi di avercela fatta, di aver superato tutto. Ma lui si gira, non ti guarda, guarda un'altra. Un'altra. Un'altra. Un'altra. Un'altra. Un'altra, che non sei tu...


Una bomba, un asteroide ti colpisce in piena testa, ti frantuma il cuore in un milione di pezzettini piccolissimi che volano in aria, un arcobaleno di piccoli pezzetti di cuore si intromette tra te e la follia del momento; il respiro si spezza, l'aria non entra più e diventi blu e poi viola. E poi muori. Anzi, torni a morire.


Il sorriso si toglie, la luce negli occhi si spegne e la felicità collassa. Torni nell'oblio, in un buco nero senza fine, LA TRISTEZZA. Torni in classe, ti siedi e sbatti la testa sul banco a ritmo del cuore, che adesso ha preso a battere all'impazzata, stai per avere un infarto e credi che non possa reggere anche questa grande, gigantesca, immensa fregatura. Il cielo si oscura, piove, tuona; sembra che tutto sia legato a te, il tempo fuori dalla finestra e l'umore della prof, perché da quando sei entrata non fa altro che sclerarti in faccia. Tutto ti sta sclerando in faccia: lui, la prof, l'amore e LA VITA!



MORIAMO IN SILENZIO, NEGLI SBAGLI ALTRUI. 

giovedì 30 maggio 2013

Spine

E poi c'è quella canzone. Quella fottutissima canzone che ti schiaccia a terra. Perché quando sei felice ascolti musica, quando sei triste capisci i testi. La musica sa cullarti, ma sa anche sputarti in un occhio.

Quella canzone, quella che ascoltavi per strada, in pullman, sotto la doccia, mentre studiavi, perché ti ricordava lui, te lo faceva sentire accanto, in se aveva tutti i ricordi più belli, tutti i baci; e le pause tra le note, tutti i respiri affannati. Era un inno all'amore e ai cuoricini, poi diventa la marcia funebre del tuo cuore, morto e sepolto sotto i milioni di "mi dispiace" e i finti "Ti Amo". 


La senti ovunque, scrivi i versi più vicini a te sul banco di scuola, sul diario, sui post-it; ovunque. E quando finisce tutto non riesci mai a cancellarle abbastanza. Per te non è più una canzone, è il sottofondo della tua vita. Un pentagramma fatto di angoscia e bugie, e tu sei la nuova chiave, che legge tutto con una tonalità diversa per ogni persona che scrive. Note, lacrime e alcool: un altra serata vincente per stomaco e fegato.


Le rime e i versi ti rimangono in testa, ma non hai il coraggio di cancellarla; perché prima del macello sentimentale quella canzone ti piaceva, forse era anche la tua preferita, ma adesso rimane un altro coltello nella piaga, che fa male sia se tolto sia se rimane lì, immobile. FA MALE SEMPRE.


E' come una spina nel fianco che non riesci a togliere, quando ti rigiri nel letto fa sempre più male. Rimane lì, nascosta e in qualche giorno smette di dolere troppo, poi magari sorridi troppo, la pelle si tira e lei riprende a bruciare. Sempre di più.



NON INNAMORATEVI DI UNA CANZONE, E' VERAMENTE LEI LA PRIMA A PRENDEVI PER IL CULO!

mercoledì 29 maggio 2013

Cado.

Amare non è una colpa, ma ci porta comunque il cuore in gabbia e butta via le chiavi, senza regolare processo, in più. E' un qualcosa che ci incastra, serve ma non serve. Piace, ma non piace. E' così dolorosamente bello amare, e così dolcemente atroce essere amati. 

L'amore non è altro che uno velo pietoso steso sulle nostre menti. Ci benda gli occhi e ci trascina dove vuole lui e quando finisce e torniamo a vedere ci ritroviamo nel mezzo del nulla senza sapere come e quando ci siamo arrivati. QUESTO E' L'AMORE, UN FOTTUTO NAVIGATORE GUASTO! Ci porta dove vuole lui, quando vuole lui e, soprattutto, ci scarica quando vuole lui.


Si può evitare di innamorarsi, no? NO, altrimenti sarebbe troppo facile. L'amore è stato messo sulla terra per portare morte e distruzione! In Romeo & Giulietta (per chi non l'avesse ancora capito) muoiono circa sei persone, quindi evitate di dire "Vorrei una storia d'amore come quella", perché se volete perire c'è un modo più veloce e più indolore.


Mi manca essere amata, essere presa per il culo così tanto. Credere di essere speciale, a questo allude l'amore. A farti credere diversa da quello che sei di solito: FELICE. Ti porta al settimo cielo per poi lasciarti cadere. Mentre cadi rivivi tutta la storia d'amore, tutta. Il primo incontro, il primo bacio e l'ultimo vaffanculo; e proprio in quell'istante, quando ancora cadi, una scintilla si riaccende, una corazza ti ricopre il cuore e tutto il corpo, una corazza durissima che quando arriva a terra rompe il pavimento.


Quella corazza è qui per difenderti, ogni volta che cadi si rinforza sempre di più, fino a non far passare neanche l'aria e la luce.Ti rende robusto al di fuori, ma a pezzi all'interno. Ti da la possibilità di riattaccare i pezzi, a cui mancherà sempre qualcuno. E quando sei pronto ad uscire lui sarà lì, fuori ad aspettarti, con il suo sorriso dolce e gli occhi pieni d'amore, così ti scioglierai di nuovo, abbasserai la guardia e ti ritroverai (in un arco di tempo molto variabile) di nuovo a cadere dal settimo piano di un palazzo! 



SE VOLETE PROPRIO AMARE QUALCUNO, BUTTATEVI DA UN PONTE, LA SENSAZIONE E' LA STESSA!

-Mi sono innamorato.
-Mi dispiace tanto.

martedì 28 maggio 2013

Zombie in cerca d'affetto

Dovremo imparare a dire basta. Metterci due dita in gola e vomitare tutto quell'odio che ci cresce dentro. O che assorbiamo dagli altri o che gli altri ci sputano addosso, come veleno ci brucia le viscere e ci arriva fino all'anima, non è odio superficiale, è odio che ci annebbia lo spirito (o almeno quello che ne rimane). Le sue radici ci perforano il cervello, ci toccano il cuore e lo fermano, lo pietrificano, lo trasformano in un pezzo di roccia lunare sbalzato di qua e di là nell'emisfero.

E' odio, rabbia, frustrazione, dolore, nostalgia, un frullato di emozioni così complicate da nominare ma così facili da sentire. Così difficili da dimenticare. Diventano parte di te, tu stesso diventi il cancro del tuo corpo, il parassita che succhia amore e voglia di vivere dalle persone, e intorno a te si forma la cerchia degli zombie in cerca d'affetto. E tu sei il loro capo banda.

#Zombie in cerca d'affetto

Dopo tanto smarrimento saremo capaci di chiedere amore a chiunque, persino a chi ci ha ridotto così. Ma dopo tante inculature (ma TANTE TANTE TANTE) ti convinci che non sei te lo sbaglio, allarghi i tuoi orizzonti e ti accorgi, finalmente, che a fare schifo è l'intera società! E, sappilo, tu alla società non piacerai mai, mai mai mai!

Ma non piacerai abbastanza nemmeno a lui, potrai farti BIONDA, ROSSA, CORTA, MAGRA, ANORESSICA, TROIA; ma a lui non piacerai mai. Magari con troia hai più speranza, ma sicuramente ci sarà una più troia di te che ti fotterà il posto. E sai questo cosa vuol dire? Che tu, sì sì proprio tu, non sarai mai (e ripeto MAI) abbastanza felice!



Quando te ne accorgerai non basterà nessuna vaschetta di gelato a consolarti, lo so, l'ho vissuto. Non basterà rileggere vecchi messaggi pieni d'amore salvati nelle bozze del telefono a tirarti su il morale. Passerà talmente tanto tempo prima di stare meglio che neanche ricorderai più il nome del tizio stronzo che è passato sopra i tuoi sentimenti con un bulldozer.



"IL TEMPO CURA TUTTE LE FERITE, TRANNE LA STUPIDITA' "  
     

Paradise

E' proprio vero che basta un sasso a creare una valanga. Anche una cosa insignificante a volte riesce a rovinarti la vita. E più essa cresce e più pesca problemi ovunque, nella scuola, nella famiglia, negli amici.

Tutti problemi a cui magari prima non pensavi, magari problemi che prima non esistevano proprio. Ma visto che la giornata va di merda, perché non aggiungere un altro peso sulla coscienza? Non resisto più in questo mondo, in questo corpo. Vorrei tanto sentirmi leggera e volare via di qua, ma ho un corpo che mi tiene attaccata a terra e, bhe, non mi fa volare. 


Le giornate vanno sempre peggio, basta un sorriso di meno o una brutta notizia a mandare nella merda una settimana di antidepressivi e di alcool. Così una mattina ti svegli e credi d'aver trovato la risposta a tutti i tuoi problemi:



-ANDARSENE DA QUESTO MONDO.


Quante volte c'ho pensato? Un colpo in testa, una pillola in più, lasciare accesso il gas. In questo periodo ci penso parecchio, sono stufa dei problemi più grossi di me, sono stanca di dover sorridere a forza e di dover contenere le lacrime. In questo periodo più nulla va come dovrebbe andare. Posso definirmi cieca, vedo tutto buio e cupo, un ondata di malumore mi aspetta appena metto piede fuori dal letto, ma anche il mio subconscio non scherza: è tutto un incubo! Peccato che quando riapro gli occhi la paura non passa, anzi.


Ogni volta prendo in mano il coltello del pane e penso "Fallo ora, soffrirai di meno"; provo ad immaginare il mio funerale, ai miei amici con i fazzoletti in mano e i vestiti neri, tutti a piangere; in quanti solo per scena? Forse troppi. Ogni tanto ci penso, a cosa succederebbe dopo, alle reazioni o a come cambierebbe la monotonia della vita. Quando mi convinco che andrebbe "in meglio" lascio un piccolo taglio vicino al polso, quando penso che andrebbe "in peggio", metto giù il coltello e riprendo a studiare Fisica.


Mi prende la paura, vere e proprie crisi di panico che sfociano SEMPRE in piagnistei lunghi ore. Non riesco a immaginarmi un dopo al di là di questo confine terreno. Non ci sono mai riuscita, ho paura che di là sia peggio che di qua, se mai c'è un di qua e un di là. Quando sono di buon umore mi vedo a fare l'angelo custode alle persone più care. Potergli stare vicino e proteggerli (non è nulla di religioso, potrei anche essere un fantasma), vederli crescere, fare fortuna, sposarsi e poi. . . morire. Sarebbe un bel lavoro, dico fare l'angelo custode; potrei avere sempre tutto sotto controllo.

Poi mi accorgo di quante cose mi potrei perdere se morissi ora, non sono molte a confronto ai dolori che mi eviterei, ma posso dire sinceramente che queste piccole e poche cose sono gli unici sollievi che mi mandano avanti in questo momento. Le piccole soddisfazioni personali, i sorrisi, gli abbracci, i baci, piccole cose da un lato, ma di grande importanza dall'altro.
Sicuramente vivere sarebbe bello, ma a noi tocca SOPRAVVIVERE! Quindi riparliamone fra qualche tempo, davanti ad un bel caffè (offro io) bhe, ovviamente, nell'aldilà!  

domenica 26 maggio 2013

Innocente.

Dopo c'è sempre la voglia di stare bene. Di andare a letto la sera e svegliarsi la mattina dopo senza pesi sullo stomaco e occhi lucidi. Ma non è facile.

Più qualcosa per noi è importante e più la sua mancanza ci uccide, ci sbatte a terra mentre il senso di colpa ci stupra in un luogo buio e malfamato come la nostra coscienza. Succede sempre, anche quando non è colpa nostra. Ogni volta siamo capaci di soffrire per colpe non nostre, quando a stare male dovrebbe starci qualcun'altro, l'altro stronzo: perché nella coppia si è sempre in due.


Forse due stronzi, forse due innamorati, ma non esiste storia d'amore con un solo cuore innamorato. E' così che il mio stronzo mi ha mollato: "Scusa, non ti amo più. A battere c'è solo il tuo cuore, e non basta". E così ti senti in colpa, pensi a cosa abbia di sbagliato il TUO di cuore, come ha fatto a sbagliare così tanto e ha innamorarsi della persona sbagliata. Così prendi tempo per capire. 


Il tempo passa, passa, passa, passa sempre di più. Il magone dentro aumenta, la notte dormi poco e male e intanto non ti accorgi che intorno a te il mondo cambia, le persone che ti volevano bene e che hai allontanato per restare da sola a pensare non ci sono più e quando ti svegli, sei da sola in un mare di lacrime amare.


Una mattina uguale alle altre ti svegli e ti accorgi di essere diversa, nuova e stranamente ti senti bene con te stessa, forse perché il corpo non ce la faceva più a piangere e vuole tornare a sorridere. Te ne accorgi quando non ti importa più nulla se non di te e dei tuoi amici, delle persone che ti vorranno sempre bene, anche quando sbagli o quando ti innamori di persone che sbagliano, non ti importa più del prima e ti godi il presente. Non ti importa, ormai, neanche più di chi ti ha già dimenticato con qualcun'altro. 


E' una svolta. Ma è la svolta giusta? Quanto hai sofferto per accorgerti che eri innocente? Che non eri la colpevole del tuo male? Una settimana, due, un mese? Non è troppo? Hai dubitato di te stessa e di quello in cui credevi, è questa la tua vera colpa: 

"EI, LA COLPA NON E' TUA, TU L'AMAVI! E NON C'E' NIENTE DI SBAGLIATO  IN QUESTO!"     

Le bugie più comuni.

  • Sarà per sempre.

  • Non ho visto la chiamata.

  • Non avevo soldi per risponderti

  • Mi sono dimenticato

  • Ero a casa

  • Ho sonno

  • Ti Amo

  • Non è solo sesso

  • Succhia succhia che ti avverto quando vengo

  • Mi dispiace

  • Sei dimagrita

  • Ho i preservativi

  • Per me esisti solo tu

  • Giuro che a te ci tengo

  • Restiamo amici

  • Ti chiamo io

  • Cambierò

  • Per me sei la prima

  • Non sono come gli altri

  • Non voglio rovinare la nostra amicizia

  • Non guardo solo il fisico

  • Domani inizio la dieta.

sabato 25 maggio 2013

Un bacio a:

# chi c'è sempre stato;
# agli amici veri;
# chi mi sopportava;
# chi mi abbracciava nei problemi;
# chi "Tranquilla, ci penso io!";

# chi "Fammi copiare latino, ti prego";
# chi capisce i tuoi sbagli;
#  chi mi perdona;
#  chi è rimasto;
#  chi ha provato ed ha fallito con me;
#  chi "E' un coglione, lascialo stare";
#  chi passava le notti in chat con me;
#  chi telefonava subito quando vedeva post strani su facebook;
#  chi è lontano;
# agli amici che non vedo più;
# agli amici dall'altra parte del mondo;
#  chi mi vuole bene;
#  chi almeno ci prova;
#  chi dice la verità, anche se fa male;
#  chi cucinava;
# chi se ne andava, ma rimaneva dietro l'angolo a proteggermi;
# chi non c'è più, ma per me c'è sempre;
# chi crede in quello che vuole;
# chi mi sorrideva;
# chi è passato da sconosciuto ad amico;
# chi "Adesso a te ci penso io";
# chi mi diceva di buttarmi;
# chi c'era quando cadevo e mi rialzava;
# chi si è buttato con me;
# chi vive con me, come me, per me.
♥#love time#♥



"Dove l'amore mette zizzania ci sarà sempre l'amico che ti dirà: "Te l'avevo detto, adesso vieni qui". E ti abbraccia. Questo ci fa bene!"

Verità

Dillo, 
che quando è successo hai sperato di fargliela pagare fidanzandoti con un ragazzo molto più carino. Ma non c'è l'hai mai fatta perché a te piaceva solo lui.
#verità.

Lei.

-Ma è sempre così?

-A volte è peggio.

Rimaniamo amici

"-Rimaniamo amici, okay?-"
Forse è questa la domanda che fa più male di tutte


L'idea che dopo l'amore ci possa essere qualcosa che non sia l'attrazione fisica o l'odio è completamente sbagliata! Sono certa che chiunque potrà commentare "Ma io conosco..." o "A me è successo...". Rendetevi conto che dopo una storia fatta di baci e abbracci è impossibile tornare ad un chiaro "Ciao", e se è possibile significa che uno dei due di quella storia non ricorda nulla, se mai si è reso conto di averne una. 


"Rimanere amici" è la nuova scusa per fingere di poter rimanere legati. A volte è solo una frase detta di corsa per non doversi supplire delle lacrime amare, ma questo rimane: UNA SCUSA!


E' come dire: "Il cane è morto, ma possiamo tenerlo!". L'amore è come Attila: dove passa esso, non cresce più niente. E' quel niente è terribile, è una voragine nel petto che ti sventra l'anima; ti rende depresso, infelice, ti fa dimenticare il sorriso. Piano piano la voragine diventa cicatrice, ma resta lì, sul tuo cuore, non si sposta e non sparisce, rimane lì a ricordarti cosa hai passato: ma non le notti passate a piangere fissando il soffitto con la musica ad alto volume pompata dall'Ipod! Ti ricorda di quando eri felice, di quando eravate felici insieme, dei sorrisi, dei baci, dei morsi sulle labbra. Ed è quello che ti uccide dentro: il ricordo.



Ho provato a rimanere in buoni contatti con quello stronzo traditore, giuro seriamente d'aver fatto questo enorme sbaglio, avevo il cuore a pezzi, l'anima a strisce e lo stomaco sottosopra, più che amore sembrava malaria. In quel momento avevo bisogno di una colonna, di un pilastro, un palo che reggesse il mio peso non appena fossi crollata (perché noi donne siamo forti, ma anche noi prima o poi crolliamo rovinosamente a terra) e l'unico di cui ancora riuscivo a fidarmi era lui


Ma mi sbagliavo, come sempre, sul suo conto.         

L'amore al tempo di facebook

Su facebook mi capita tante volte di trovare post e commenti (molto ripetitivi) che a volte mi spaventano. Con la chat, ma anche già con i messaggi e le e-mail, dire "Ti amo" è diventata una grande stupidaggine. Si apre il messaggio, cinque battute T-I-A-M-O, sei se contiamo lo spazio tra Ti e Amo, un solo invio e la frase più dolce e romantica del mondo si trasforma in un banale "ciao".

Forse è per questo che l'amore ha perso tanto del suo significato sentimentale e lo ha acquistato nel campo economico. Pensateci, ogni 14 febbraio (San Valentino, se non ricordate) si spendono tantissimi soldi per immortalare su un cuscino, su un peluche o su un palloncino queste due parole; per poi non parlare della cioccolata e delle caramelle. Possibile che si sia creato un commercio dietro la vera dolcezza del "Ti Amo"?


Anche i baci e i cuori sono diventati parecchio simbolici grazie a facebook, dopo anni di romanticismo e galanteria tutto si è trasformato in asterischi ( :* ) e in incognite minori di 3 (<3). Continuando così anche il sesso e gli atti carnali diventeranno ben preso virtuali, creeranno in poco tempo app adatte ad ogni evenienza, compresa quella per il sesso orale e per imparare ad infilare un preservativo.


Non giudico chi su facebook mostra fiero la sua relazione amoroso, sono (anzi ero) la prima che ne andava fiera ed era contenta. Ma dico solamente che l'amore non può diventare solo "un'aggiornamento di stato"! Post e foto dei due piccioncini intenti a baciarsi colmi di commenti d'amore di uno, di vergogna dall'altro, e sicuramente anche di invidia di un terzo o un quarto incomodo.



La chiudo subito, è stupido continua un argomento così terra terra come "L'AMORE AL TEMPO DI FACEBOOK"   

lunedì 20 maggio 2013

Cos'è l'amore?

Ve lo siete mai chiesti cosa sia veramente l'amore? Qualcosa di vero e reale o solamente un punto fisso nella nostra mente che ci porta a dimenticare che il mondo è formato da 7 MILIARDI di persone, mentre ci facciamo rovinare la vita da un solo e unico stronzo?

La risposta è più semplice di quanto possiamo credere: L'AMORE NON ESISTE. Il ciclo vitale della vita è composto da: nasce-cresce-si riproduce-muore; avete per caso letto "si innamora"? E allora come mai questa follia è sempre presente nella nostra vita, diventa una compagna di viaggio che non può mai mancare, abbiamo gli esempi più semplici nei film e nei libri, ma anche nella vita reale.

Tutti, almeno una volta nella vita, si sono ritrovati incastrati tra "quello che si prova" e "quello che si vorrebbe provare"; all'inizio siamo entusiasti dell'amore: il sorriso da imbecille sempre presente sul viso, il nostro cuore che pompa 100.000 volte più velocemente quando pensiamo al nostro amore, gli abbracci e i saluti diventano peggiori di una droga pesante e la notte la passiamo a sognare unicorni e cuoricini. Ma più queste condizioni di affetto vanno avanti più qualcosa in noi degenera. La mentalità razionale. Questo ci porta ad amare troppo per poi cadere rovinosamente a terra sbattendo il grugno sul pavimento. Più alto il piedistallo e più potente e convincente è la caduta.

E' così strano come l'amore possa condizionarci a tal punto da farci amare o odiare le giornate. Negli animali (anche se siamo animali anche noi alla fine) il problema dell'amore non esiste, l'affetto che vediamo tra mamma tigre verso i propri tigrotti è spinto solamente da riflessi condizionati dettati dall'istinto e da meccanismi basati sulla conservazione della stirpe. Vi spiego meglio: una mamma sa che se vuole far vivere bene i suoi frugoletti deve nutrirli e difenderli, nel caso umano questo viene detto affetto/amore materno, nella mamma tigre, invece, nutrire e difendere i piccoli significa poter mandare avanti la specie e questa è semplicemente SOPRAVVIVENZA

Ma se nel mondo animale, così vicino a noi, l'amore non è nient'altro che banale istinto per mandare avanti la popolazione, come mai tra noi uomini e donne l'amore è diventato così importante da essere sempre al centro dell'occasione?

PENSATECI, L'AMORE L'ABBIAMO CREATO NOI. SIAMO NOI STESSI I FAUTORI DEL NOSTRO MALE. CI SERVIREBBE UN BELLO SCHIAFFO MORALE, QUI, IN PIENA FACCIA!   

Soffrite di diabete, no d'amore.

Mi hanno sempre detto "Tranquilla, prima o poi l'amore lo troverai anche te", sono passati quattro anni e io ho visto solo fregature su fregature. L'amore, quello bello, quello dei film, credevo di averlo incontrato tante volte; ma mi sbagliavo sempre. E allora lì con pianti e sfregi sui polsi, perché il dolore dei tagli copriva quello dei cuori spezzati ma, ancora adesso, ho pezzettini di organi buttati in canzoni e lettere d'amore strappalacrime. E' stato proprio uno di questi, uno di quei finti amori, a spingermi a sfogarmi.
Credevo fosse amore, e invece. . .
Tuttavia, dopo tutto, non riesco ad odiare quel ragazzo, dopo tutte le lacrime che mi ha fatto versare,dopo tutti gli aloni del mascara sulle guance, io non riesco ad odiarlo. ODIO ME STESSA, INVECE.
La scusa era la semplice e decisa: "non ti amo", senza essere mai seguita da un perché, si prendevano tutte le colpe (scusa, sono un coglione, lo so) e avevano il coraggio di fare la vittima (peccato, speravo fossi la persona giusta) ma invece quella che non si convince e piange sei . . . TE. Come sempre.

L'amore è una gabbia in cui nessuno dovrebbe mai restare incastrato, a rovinare l'amore è prima l'amore stesso e poi il matrimonio. Ma quale matrimonio, contenete i vostri sbagli, non amate e sarete sicuramente più tranquilli. Perché voi, quando pensate al grande amore, non immaginate quello a cui questo amore porta: alle notti insonni passate perché il vostro amore non vi manda la "buonanotte", quando vi chiudete in camera al buio e piangete in silenzio per non farvi beccare perché è successo qualcosa che vi ha ferito, di quanti amici perderete perché vogliono salvarvi da questo oblio e da questo rincoglionimento totale che vi prende e voi che fate? Allontanate le uniche persone che potrebbero salvarvi.

L'amore è sofferenza, si piange tanto e i pochi momenti belli vi faranno piangere non appena diventeranno solo RICORDI. Non bastano quelli a farci stare male, si aggiungono le vecchie foto, le conversazioni dolci in chat o quei messaggi inviate alle tre del mattino, scritte da ubriachi analfabeti, ma all'animo un "Ti amo" fa sempre bene, anche se è finto.

CREDETE AI CIOCCOLATINI, FANNO BENE QUASI QUANTO FANNO MALE, COME L'AMORE.  

16 anni di tristezza.

E quando compi 16 anni capisci che la tua vita fa sempre più schifo. Sedici lunghissimi anni passati tra "No" e "addio", tra scelte sbagliate e LACRIME, tante, tante LACRIME.
Sono una liceale che prima amava i numeri e la matematica, costretta a convivere ogni mattina con delle professoresse talmente perfide da spaventare i gatti neri. La mia vita è tutto un susseguirsi di sbagli e di porte sbattute in faccia. 
In sedici anni di onorata carriera ho sempre avuto un bel sorriso sulle labbra, ma adesso non ci riesco più. Nell'ultimo periodo (più o meno in questi ultimi 14 anni) le cose non fanno altro che peggiorare e, guardandomi intorno, mi sento sempre più sola e diversa dagli altri. Sono cresciuta in modo differente rispetto ai miei compagni di vita, sono sempre rimasta chiusa nelle mura della mia casa di campagna e il mondo l'ho visto grazie alla televisione, che per me rimane sempre una grande amica e una grande mamma. Quando ero piccola non ho mai capito nulla della vita, e continuo tutt'ora a seguire questa strada. Non ho preferenze, preferite, non so fare scelte e dare opinioni che non siano state già date. Odio tutti e, ancora peggio, amo tutti: ho sempre avuto carenze d'affetto che nessuno è mai riuscito a riempire. Non mi ama nessuno, così la penso, e nessuno mi ha mai fatto credere il contrario. Ho incontrato nella mia vita persone troppo diverse da me e, in molti casi, cattivi; cattivi dentro e belli fuori. Ho sempre avuto paura dei pregiudizi, ma sono la prima a farne su di me, riesco a dare commenti solo sulla mia figura, sulla mia persona, ma quando mi guardo allo specchio non riesco mai a dirmi un complimento sincero, odio gli specchi, odio le foto, quelle vecchie con i bordi un po' gialli dove sorridevi a forza per qualche secondo e quel sorriso rimaneva fissato lì, sulla pellicola, così da nascondere a tutti quanto stessi male e, quanto, gli altri stessero male con me.
Ho deciso di parlare, ne ho bisogno. Voglio togliermi la maschera e raccontarvi quella parte di me di cui mi vergogno, già perché ogni sorriso che ho fatto in questi ultimi 14 anni non era mai, e dico mai, del tutto sincero.
Vi scrivo con le lacrime, perché solo adesso (dopo un trauma sentimentale adolescenziale che credevo potesse migliorare la mia vita) voglio rendere pubblico a tutti di quanto LA VITA FACCIA SCHIFO, è inutile negarlo. COMPLETAMENTE E FOTTUTAMENTE INUTILE!