La mattina ti svegli, ti guardi allo specchio e trovi sul viso qualcosa di strano: un bellissimo sorriso. E' cos'è? Chi se lo ricorda più, un sorriso! Bocca allargata, denti in fuori e uno strano senso di benessere.
Così vai a scuola, le persone ti guardano e si spaventano, non ti vedevano da mesi con il sorriso e in una mattina riesci a scombussolare tutti. La giornata sembra perfetta, c'è il sole, stai bene, la prof di fisica ti interroga e riesci a dimostrare tutte le formule, hai preso un bel voto a scienze e hai il cuore leggero e senza pensieri.
Poi, a ricreazione, esci. E lui è lì. Dove era sempre stato, dove eravate sempre insieme. E' di spalle, bello, bellissimo come sempre, e tu riesci a mantenere il sorriso, perché credi di avercela fatta, di aver superato tutto. Ma lui si gira, non ti guarda, guarda un'altra. Un'altra. Un'altra. Un'altra. Un'altra. Un'altra, che non sei tu...
Una bomba, un asteroide ti colpisce in piena testa, ti frantuma il cuore in un milione di pezzettini piccolissimi che volano in aria, un arcobaleno di piccoli pezzetti di cuore si intromette tra te e la follia del momento; il respiro si spezza, l'aria non entra più e diventi blu e poi viola. E poi muori. Anzi, torni a morire.
Il sorriso si toglie, la luce negli occhi si spegne e la felicità collassa. Torni nell'oblio, in un buco nero senza fine, LA TRISTEZZA. Torni in classe, ti siedi e sbatti la testa sul banco a ritmo del cuore, che adesso ha preso a battere all'impazzata, stai per avere un infarto e credi che non possa reggere anche questa grande, gigantesca, immensa fregatura. Il cielo si oscura, piove, tuona; sembra che tutto sia legato a te, il tempo fuori dalla finestra e l'umore della prof, perché da quando sei entrata non fa altro che sclerarti in faccia. Tutto ti sta sclerando in faccia: lui, la prof, l'amore e LA VITA!
MORIAMO IN SILENZIO, NEGLI SBAGLI ALTRUI.