mercoledì 20 novembre 2013

21 grammi e mezzo

In una terra rotonda, di un mondo rotondo, c'era una piccola frazione raccolta tutta in cerchio attorno ad una rotatoria. In questa fazione vivevano solo Cerchi. Ogni cerchio era una brava persona, viveva la sua vita rotolando e salutando con dolcezza tutti; questa comunità si era discostata dalla città in quanto tradizionalista delle regole cerchiate. Vicino alla fontana rotonda dei giardini rotondi della rotonda città, c'era una bella casa rosa rotonda, con le finestre rotonde e una bella porta blu anch'essa rotonda. Al primo piano di questa casetta dolce e accogliente, in una stanza rotonda e attorno ad un letto rotondo c'è il medico del paese, una sua infermiera e il padrone di casa, il signor Hall, Hall de Cerchis. Dalle lenzuola si sentono delle grida di dolore e poco dopo un pianto di bebè. La signora de Cerchis aveva dato alla luce la primogenita della famiglia, la piccola e indifesa Mary; che ora altro non era che un puntino quasi invisibile nelle mani delle tonda infermiera, la quale la porge al neo papà che prendendola in mano annuncia:
-O figlia, tu manterrai alto il nome della famiglia de Cerchis!-
Il signor Hall era un tradizionalista severo e ferrato, era stato proprio la sua famiglia a dividere l'intera comunità dei cerchi in due, quella appunto tradizionalista che odiava angoli minori di 360° e quella liberale, ovvero a cui le proprie forme non importavano. Con questa rottura erano state divise famiglie e amici, visto che era facile perdere i propri 360° e questo portava ad una netta repressione da parte dei tradizionalisti.
Intanto gli anni passano e Mary cresce, all'età di un anno è un bel cerchietto magrolino ed è colma di affetto da parte della famiglia, e tutto l'amore e i giorni felici durano fino ai suoi primi 15 anni. Mary è cresciuta, non è più una bambina e vive felicemente con i suoi amici, va a scuola con risultanti promettenti ed ha anche parecchi sogni. A scuola conosce un ragazzo, un cerchio orfano di padre, Rob, che le è molto simpatico e in quei due scatta l'amore davanti al laboratorio di biologia, quando si scambiano il primo sguardo, che fa conoscere a Mary qualcosa di forte, l'amore. Mary è innamorata, si vede dal rossore sul suo volto e da come saltella giù per le scale di casa, è in estasi visto che la sera stessa uscirà con il ragazzo che ama.

domenica 17 novembre 2013

Il mio caro sabato sera

E se la nostra intera vita fosse fatta di grandi e piccole scelte? Pensateci, quante volte vi è saltata in mente l'idea che, se una misera volta aveste preso un'altra decisione, forse le cose sarebbero completamente o, solo in parte, diverse? Voi la chiamate fortuna (o nel caso sfortuna), io la chiamo "cazzo pensaci bene prima di dare una risposta". Mi sento parecchio disagiata a scrivere un post così malinconico di sabato sera, ma credo che in questi ultimi periodi sia proprio il sabato a rendermi triste.

venerdì 15 novembre 2013

«Fine» (sta a voi leggerla in inglese o in italiano)

Sbagliare è una delle cose che mi riesce meglio. Sbaglio di tutto, dalle date di compleanno alle persone a cui affido i miei sorrisi. Ho imparato, nella mia vita, a ripetere più volte: "fa nulla" oppure "non cambia nulla", eppure a me quel cuore mancato, quella battuta sarcastica, cambiava tutto. Ma sfortunatamente era solo il mio punto di vista e, da quanto ho imparato in questi anni, il mio pensiero non è mai valso a  un cazzo.


domenica 3 novembre 2013

H.O.P.E

Non sono mai mancata a nessuno. Non avevo qualcuno che si preoccupava per me. A dirla tutta la verità, capisco che nessuno mi ha mai veramente calcolata. Avevo quelle amiche da risposte e quesiti standard,  tutti sorrisi allineati che ti fissavano da qualche gradino più basso con un fare dolce e gentile, che avevano sempre una parola buona per te e ripetevano quanto tu fossi perfetta come amica.
Poi ci pensi, pensi a quelle parole e a quelle uscite in comitiva, dove stavate insieme non per qualche alchimia detta "amicizia", ma per caso, per destino, per forza di eventi. Meglio insieme a te che da soli, ma meglio con gli altri che con te. 

Rivelo che ho impiegato parecchio tempo per capire che bel pupazzo fatto di carne fossi. Ero talmente ottusa, rinchiusa nella mia scatola cranica che vedeva tutto a colori e che aveva mandato in letargo il resto del corpo. L'estate è la stagione della spensieratezza, degli amici e dello stare insieme, ma quando tu non fai parte dei piani delle tue amiche per l'estate, ASCOLTA A ME, vuol dire che hai attaccato l'etichetta "amica" a qualcuno di sbagliato.