mercoledì 12 febbraio 2014

Grecia 2014

Nella mia vita tutto era una battaglia persa. Tutto quello che volevo o quello di cui avevo bisogno non c'era mai. Mia madre e mio padre mi rinfacciavano la mia nascita come se non l'avessero voluta, come se fosse stata colpa mia sempre, dal concepimento al parto. E dal parto alla morte non è migliorato nulla.


Mi chiedo ancora come tutti quei bambini si lamentassero delle loro famiglie, dei loro regali e delle loro feste. Io non avevo niente e mi stavo zitta, al massimo mi chiudevo in camera a piangere per tutte quelle cose che mi stavo perdendo. Tutte quelle belle famiglie in televisione che si amavano ed erano unite, io a malapena sapevo il nome di mia madre. All'inizio non capivo cosa avevo e cosa mi mancava, magari quei dannati giocattolini che hanno i bambini li ho sempre avuti, e forse anche tanti, ma piano piano mi rendevo conto che non mi interessavano e che giocavo solamente per non lasciarli da parte e per fare qualcosa.
I miei genitori non hanno mai capito cosa davvero ero e cosa davvero valevo, e piano piano l'ho dimenticato anche io. Ora come ora non ho passioni, non mi piace nulla e tutto quello che mi piace non si può più fare perché sono in ritardo di quasi 13 anni.

Forse ero troppo complicata per loro.


Non ho mai potuto viaggiare, non sono mai uscita dalle quattro mura di casa mia per andarmene in un'altro mondo reale, potevo solo chiudermi in me stessa ed immaginare una Londra tutta mia o un mare più bello degli altri. Mio padre lavorava sempre troppo, ha sempre lavorato ma non ha mai concluso un cazzo: lavorava ogni natale, ogni estate, ogni inverno, ogni mio compleanno. Non è mai riuscito a promettermi nulla. Ancora aspetto di poter andare sulle giostre, promessa del 2004. Sono passati 10 anni e l'unica cosa che ho visto sono le mura delle fiere agricole di rimini. Perché se una cosa a lui piace, vuol dire che deve essere fatta. Poi me lo dissero: "Tu con noi non andrai mai da nessuna parte, scordatelo"; all'inizio pensavo che scherzassero, che dovessero passare solo pochi altri anni per poter veramente far parte di una famiglia vera, e invece mi sono illusa ancora di più.

Non posso essere aiutata, devo fare tutto da sola e sfortunatamente a 16 anni è difficile vivere da soli. Ma è proprio questo che vorrei fare, dover contare solo su se stessa ma non poterlo fare. Come vorrei una vita come le altre, una famiglia come le altre, un aiuto che hanno tutte le persone, magari un appiglio a cui reggersi prima di cadere.

CHI MI PROTEGGE?

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